Fauna selvatica: un tema attuale

Nel nostro paese la fauna selvatica è definita dall’ordinamento giuridico “patrimonio indisponibile dello stato“. Non è quindi possibile appropriarsi liberamente di specie animali che vivono libere in natura, ma occorrono licenze (di caccia e pesca)  ed autorizzazioni specifiche (definite da calendari venatori, piani di selezione, piani di controllo, ecc).

La gestione della fauna selvatica, al fine di evitare disequilibri ecologici e danni a persone, cose o ad altre specie animali e vegetali è affidata dallo Stato alle Regioni e nel nostro territorio la gestione faunistica risulta quindi di competenza degli Uffici Territoriali Regionali (UTR) che si avvalgono, in alcuni casi, degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC). Fanno parziale eccezione i territori ricompresi entro i confini dei Parchi Naturali, così come definiti da Regione Lombardia, nel nostro caso una superficie ad elevata naturalità nel cuore del Parco regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, ove l’Ente gestore del Parco stesso, in una certa misura, ha il dovere di farsi carico della gestione della fauna selvatica stessa.

Negli ultimi anni è indubbio che l’ area prealpina stia subendo una vera e propria “invasione” da parte di alcune specie di ungulati e la specie più problematica è sicuramente il “Sus scrofa“,  comunemente conosciuto come Cinghiale.

Fino a 5 anni fa o poco più il Cinghiale era poco presente nelle aree di pianura e concentrato in aree montane di alta collina più isolate e lontane dalle aree urbanizzate, ma gli effetti dei cambiamenti climatici uniti ad una gestione non del tutto efficace nelle aree di presenza originarie ha permesso alla specie una netta espansione a quote sempre più basse, con tassi di crescita quasi esponenziali.

Il Parco Pineta si è reso parte diligente sin dal 2018 elaborando un primo Piano Pluriennale di Controllo del Cinghiale (PPCC), con la collaborazione di esperti faunisti e il parere positivo di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Sono poi stati formati nel tempo 30 Operatori di Controllo, in possesso di tutti i requisiti e le autorizzazioni previste dalle norme statali e regionali. Questi volontari cosi formati operano a titolo completamente gratuito e solo a seguito di un formale “Ordine di Servizio” dell’ Ente che ne regola ogni singola uscita. Negli anni si è passati da 800 ordini di servizio nel 2018 a 1250 nel 2021, dato che testimonia un enorme impegno sul territorio del Parco Pineta, seppur circoscritto ai suoi confini, per arginare la sovrabbondante presenza di questo animale.

Si stima che attualmente nell’area del Parco siano presenti oltre 500-600 Cinghiali con gravi impatti sugli habitat protetti, sulle altre specie di fauna, sulle colture agricole e anche sulla popolazione in generale.  I Cinghiali restano presenti in numero troppo elevato e non sostenibile da parte dell’ecosistema naturale del Parco  e dato il perdurare di continui danni alle colture e incidenti lungo le strade appare evidente che i risultati sin qui ottenuti nel controllo e nella riduzione del numero degli esemplari di questa specie sul territorio non siano sufficienti, tanto che in più occasioni a livello locale si è parlato di una vera e propria “emergenza”, tesi però non avvalorata a tutti i livelli.

Gli sforzi degli enti preposti continueranno serrati nei prossimi mesi, nella speranza di limitare in modo deciso il proliferare di questa specie invasiva e non compatibile con il nostro territorio, riducendo la presenza ad un numero sostenibile di individui, con lo scopo di preservare l’elevato livello di biodiversità che contraddistingue il Parco Pineta, il “cuore verde” di una della aree più urbanizzate della Lombardia.