Il contenimento del Poligono del Giappone nella valle del Lanza

La diffusione delle specie esotiche invasive è tra le minacce più rilevanti per la biodiversità locale. L’area prealpina è una fascia dove la pressione delle esotiche è sempre più rilevante, in particolare per la presenza di inverni sempre più miti, e con conseguente degrado degli ecosistemi naturali ed estinzione di specie autoctone su scala locale. Il Plis Valle del Lanza non sfugge a questa dinamica, numerose sono le specie alloctone che si stanno ampliando portando a una forte diminuzione della qualità dell’ambiente naturale.

Tra queste specie, il Poligono del Giappone (Reynoutria spp.), inteso come il raggruppamento di tre specie molto simili tra loro, rappresenta una delle piante che sta invadendo con facilità estrema i corsi d’acqua, aree aperte abbandonate e contesti di verde urbano. Si tratta di un’invasione che sfugge agli occhi inesperti, ma che silenziosamente ha preso il sopravvento di porzioni rilevanti del nostro territorio. Questa pianta è caratterizzata da un rizoma sotterraneo molto resistente e da gemme superficiali che ad ogni primavera sviluppano dei fusti cavi, alti fino a 3 m, da cui dipartono foglie molto sviluppate e che ombreggiano notevolmente il suolo, soffocando il resto della vegetazione.

Per far fronte a questa “invasione verde” è necessario prendere provvedimenti con interventi di contenimento e, quando ancora possibile, di eradicazione.

Nel biennio 2021 e 2022 è in corso il progetto “Contenimento esotiche infestanti lungo i torrenti Lanza e Quadronna nei Comuni di Bizzarone, Valmorea e Vedano Olona”, all’interno del Parco Valle del Lanza e gestito dal Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate. Il progetto è finanziato da Regione Lombardia e rientra tra le attività del progetto LIFE IP Gestire 2020 azione C.5 “Interventi per limitare la diffusione di specie alloctone”.

Il progetto prevede lo sfalcio della biomassa verde del Poligono del Giappone su un’area complessiva di quasi 1,5 ettari, lungo un tratto di sponde dei torrenti Lanza e Quadronna, con lo scopo di contenere la presenza della specie esotica che, al culmine del suo sviluppo vegetale, crea una copertura totale del suolo e dell’alveo, impattando sul ciclo biologico del corso d’acqua, sia per altre piante ma anche per la fauna, quella ittica e terrestre.

Il taglio e il controllo della sviluppo dell’apparato fogliare consente, in primo luogo, di riaprire spazi aperti per la fauna e, in prospettiva, lo scopo è di indebolire la capacità rigenerativa del Poligono del Giappone che è dotato di un rizoma profondo e molto potente, in grado di svilupparsi nelle condizioni più diversificate, in particolare quando non è presente una copertura arborea omogenea e stabile.

La ripetizione degli interventi di sfalcio consente di ottenere un indebolimento dell’apparato radicale che, sul medio periodo, tende a non avere più la capacità rigenerativa per lo sviluppo di nuovi ricacci.

 

I lavori sono stati progettati e diretti dal dott. Andrea Ferrario (Studio F.A. Natura)