Premessa: chi è il lupo?
I lupi sono organizzati in branchi territoriali: una struttura sociale costituita da un’unità familiare, che occupa un determinato territorio in maniera stabile. I cuccioli di lupo, al sopraggiungere dell’età adulta (1-2 anni) hanno due alternative: andare in dispersione per tentare di formare un nuovo branco, oppure restare nel branco d’origine e tentare di acquisire la posizione dominante. Nel primo caso, i lupi in dispersione sono sempre solitari e vanno alla ricerca di un territorio libero da occupare e di un individuo di sesso opposto con cui fondare un nuovo branco. La capacità di dispersione dei giovani è notevole e rappresenta la via primaria per la colonizzazione di nuove aree disponibili, anche a diverse centinaia di chilometri di distanza dal branco d’origine.
È così che, a partire dalla popolazione in Appennino in Italia, è avvenuta la naturale espansione del lupo, che ha raggiunto le Alpi a partire dagli anni ’90. L’espansione territoriale del lupo è un fenomeno completamente naturale: né sulle Alpi, né in alcun’altra area d’Europa, sono mai stati attuati programmi o interventi di reintroduzione o traslocazione di lupi. In Lombardia dal 2014 la specie sta vedendo un’espansione sull’arco alpino. Più recentemente, dal 2017, sta frequentando anche aree collinari e di pianura.
Il lupo al Parco Pineta
E così, sia nel 2021 sia nel 2022 è stato osservato 1 individuo di lupo all’interno del Parco Pineta. Le 2 osservazioni sono state rese possibile grazie all’ausilio di fototrappole (telecamere a infrarossi che si attiva quando rileva un movimento), posizionate per il progetto di monitoraggio degli ungulati nel Parco. Dai video registrati, si capisce che si tratta di 2 individui differenti. E, in entrambi i casi, si tratta probabilmente di un giovane lupo in dispersione.
Al momento il territorio del Parco è quindi interessato dalla presenza di animali solitari in dispersione. Anche se attualmente non ancora così, non si può escludere che in futuro, come sta accadendo in altri territori di pianura (sia in Nord Italia ma anche altrove), questa presenza possa diventa più frequente. In ogni caso, il solo territorio del Parco non può rappresentare un ambiente idoneo per sostenere la presenza stabile del lupo.
Non bisogna aver paura del lupo!
Niente panico! Negli ultimi 200 anni non sono stati registrati casi di attacco all’uomo da parte dei lupi in Italia. Il lupo ha paura dell’uomo e tende a restarne debitamente alla larga, allontanandosi ancora prima che ci si possa accorgere della sua presenza.
La presenza del lupo può considerarsi positiva per il territorio: predando soprattutto animali selvatici, tra quali i cinghiali e altri ungulati, può svolgere un ruolo di controllo delle loro popolazioni. Basti pensare che il lupo è una cosiddetta “specie chiave”, con risvolti fondamentali per tutto l’ecosistema: a tal proposito, cliccate QUI per vedere cosa successe nel Parco Nazionale di Yellowstone con il ritorno del lupo.
Una questione invece importante da sottolineare è quella di non lasciare liberi gli animali domestici, con particolare riferimento anche a quelli da affezione come i cani, perché questi possono essere considerati dal lupo come potenziali prede o rivali. Si raccomanda quindi, come già previsto dalle norme vigenti di non lasciare incustoditi i propri animali.